L'associazione, i comitati e i cittadini di Cantello (comune al confine con Varese est) combattono dall' 83 per sensibilizzare, proteggere il territorio, preservare l'acqua nella valle della Bevera, detta il polmone blu della provincia di Varese, con il suo bacino idrico di 100.000 abitanti, che può raddoppiare a 200.000 in caso di
emergenza idrica.
La valle della Bevera prende il nome dall' omonimo torrente Bevera, che nasce dal massiccio del monte Orsa-Pravello a nord-est della provincia, al confine ticinese, e ricopre la parte settentrionale del bacino fiume Olona.
Il livello della falda è regolato dalle piogge, non essendoci bacini glaciali, la stessa falda del torrente Bevera si è sensibilmente abbassata, sia per i prelievi di acqua per uso civile (la Bevera è la risorsa idrica di buona parte della città di Varese e dei comuni limitrofi) sia per perdita di pozzi sorgivi a seguito degli scavi nelle CAVE; sabbia e ghiaia trattengono l'acqua, il torrente Bevera alimenta l'acquifero captato dai pozzi e dalle sorgenti.
Il comune di Cantello insiste alla lotta contro le Cave nella valle della Bevera, presentando una petizione di 2.000 firme (su un parco votanti di 2.800 ) contro il piano cave, approvato dalla provincia e dalla regione Lombardia nel 2008, che nella specifica prevede la riapertura della CAVA ITALINERTI della famiglia NIDOLI, per lo scavo di 2.000.000 mq su un area di 63 ettari, con intorno sorgenti e pozzi di acqua limpida e potabile.
Dalle cave si estrae la sabbia e la ghiaia per uso edile. Altre note molto dolenti per la Bevera sono, la costruzione a monte della ferrovia Arcisate - Stabio e la pedemontana che passerà oltretutto sulla famosa e preziosa "piana degli asparagi di Cantello" stravolgendone completamente l'esistenza.
Tutto questo negli interessi dei cavatori che trovano il business per la costruzione sia della ferrovia che della pedemontana.
In breve l'assurda storia della lotta alle cave, tra cui ne spiccano altre nel comune di Viggiù, come la FEMAR e la RAINER, dove per di più ci hanno sotterrato rifiuti tossici (anche svizzeri) come metalli pesanti, amianto, catrame. Rilevazioni inquietanti dalle perizie svolte dal geologo Alessandro Geri dell' Aspem.
- Comincia nel ' 60 con il sig. COPPA GIACOMO, che anche per l'assenza di leggi sull'argomento, cominciò con l'escavazione ABUSIVA, modificando il corso della Bevera.
- Nel' 85 cessa l'attività e subentra l' ITALINERTI della famiglia NIDOLI; intervennero il sindaco di Cantello, la provincia e la regione, ma il cavatore si oppone e continua ABUSIVO.
- Nel' 87 il piano cave concede 4.500.000 mq ; si raccolsero 1086 firme, di cui la provincia si oppone a favore della cava, sostenendo che non recava alcun danno.
- La provincia nel ' 90 ripropone il piano cave alla regione , che lo boccia nel ' 92.
- Nel 2008 prevede col nuovo piano cave la riapertura della ITALINERTI con 2.000.000 di mq, creando l' invulnerabilità dell'ambiente.
Dopo ben 25 ANNI (1986-2011) ritorna lo stesso cavatore a riaprire la stessa cava. (ASSURDO !)
La scelta politica se privilegiare la produzione di ghiaia e sabbia o preservare l' ACQUA è sempre più importante per il futuro, come la salvaguardia delle speci e la tutela dell' ambiente.
Sono tanti gli interessi economici ( mln euro) fra cavatori e politici. Un mio pensiero, è che questi signori prendano "2 piccioni con una fava" : cava e acqua, perché una volta inquinata, hanno la scusa di privatizzarla per ottimizzare il servizio e i controlli.
Oggi ci troviamo tra e con i cittadini che POSSONO SCEGLIERE IL FUTURO e le sorti della valle Bevera a discapito dell' iter burocratico per le cave e la pedemontana.
- Prossima riunione venerdì 04.02.2011 a villa Estense , comune di Varese.
- Legambiente Val Ceresio chiede sostenitori disposti a creare incontri di discussione e manifestazioni.
- Video correlato : L' ORO DI CANTELLO http://la1.rsi.ch/falo/
Loro non molleranno mai.. noi neppure (ma gli conviene?)
Stay Tuned
Simone Stk
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