Il Piano visto in commissione in più riprese, ha presentato alcune perplessità. La più evidente è il taglio economico del 6% sulla voce minori in difficoltà, ovvero tutti i minori che per ragioni dovute a situazioni disagiate, vengono affidati al comune per la loro cura e custodia.
La preoccupazione in aula è stata subito quella riguardante la qualità del nuovo servizio offerto con la razionalizzazione dei costi. Rifondazione comunista, da sola in opposizione, ha presentato una mozione, nata da una partecipazione del terzo settore a cui il comune appalta il servizio, che chiede alla giunta di osservare dei criteri base per la scelta delle cooperative o delle società nonché di tutti coloro aventi diritto di partecipare alle gare. Questi criteri presi in blocco tendono a fare prevalere la qualità del servizio, per evitare che gente non esperta del settore prenda in mano il servizio offrendo bassa qualità a basso prezzo.
Dall'esposizione dell'Assessore Crespi, si è saputo che si sta pensando di affidare agli oratori il compito di gestire il servizio minori. La differenza economica è dovuta a diversi fattori tra cui il fatto che nelle strutture esercitano volontari, che a prescindere dalla loro competenza non prendono retribuzione. Inoltre gli oratori sono posizionati i strutture per i quali non pagano affitti ne costi fissi.
Insomma la presenza degli oratori non solo mette a rischio il servizio minori ma è concorrenza sleale verso le realtà professionali che da anni si occupano del servizio.
La votazione finale vede passare ad unanimità escluso il Pd la mozione di rifondazione comunista, e l'approvazione del piano di zona con i voti contrari dell'opposizione.
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