domenica 9 novembre 2014

Accam spa: Lo scenario B2 come ipotesi di innovazione

Buongiorno a tutti,

Qualche giorno fà ho pubblicato un post su facebook nel quale mettevo in risalto una strana anomalia negli scenari proposti, ovvero che l'aumento della differenziata causava un calo di rendimento negli scenari con gli impianti di selezione. 

Mi sono permesso quindi di provare a rifare i conti e mi sono accorto invece che, l'unica soluzione con vantaggi economici con il miglioramento della raccolta differenziata, è la soluzione B2, cioè quella che prevede la dismissione completa dell'impianto di incenerimento e la realizzazione di un impianto di selezione e di gestione dell'umido.

I motivi, a mio avviso, sono da ricercarsi nel fatto che nelle soluzioni A, la presenza dell'inceneritore fa diminuire i vantaggi della raccolta in quanto necessita di rifiuti, ma c'è da considerare anche il fatto che i costi impiantistici e di gestione sono calcolati con una potenzialità dell'impianto di 60000 t/anno, che è inferiore alla quantità di rifiuti ipotizzati nel caso di RD al 63%. Ciò comporta l'utilizzo di discariche per la parte eccedente. Invece la soluzione B1, porta con se elevati costi per la gestione esterna dell'umido in quanto non gestito direttamente, oltre che il ricorso alle discariche per la parte non differenziata.
Nel conteggio, inoltre, per tutti gli scenari, non sono stati indicati i proventi dalla vendita del Vetro e del Legno, nonché i contributi economici dei relativi consorzi e la gestione dei rifiuti ospedalieri. Nel conto non sono state altresì inseriti, i costi di smaltimento di ceneri e polveri dovuti all'incenerimento. 

Ripetendo i conti ho ottenuto una situazione del tutto diversa, che vi illustro con la foto qui a fianco. Come potete vedere, la componente tarifferia legata alla sola gestione dei rifiuti, con l'aumentare della RD, aumenta in tutti i casi tranne che nello scenario B2. Per quanto riguarda invece la gestione dei costi impiantistici, applicando un mutuo di 30 anni al tasso del 6,5%, indicato dallo studio, abbiamo che la migliore situazione, ovviamente, è lo scenario B1, mentre la peggiorre è lo A2, in quanto quello con più investimenti. In rapporto inoltre alla RD, tutti i costi relativi alle tonnellate di rifiuti prodotti, aumentano con l'aumentare della differenziata, in quanto diminuisce la parte indifferenziata. Nel complesso la migliore soluzione risulta essere la B2, mentre la peggiore, purtroppo, è la B1.

Ora occorre fare una scelta innovatrice, coraggiosa, che possa fare alla città un passo in avanti e terminale l'"era del fuoco" passando all'"era dei materiali". Io personalmente sosterrò la soluzione B2.

Vorrei inoltre darvi un ulteriore spunto di riflessione. Il gas prodotto dalla degestione dell'umido e della frazione FORSU in generale, generalmente viene sfruttato con dei bruciatori, dai quali si ricava energia termica, poi venduta, una volta convertita, sottoforma di energia elettrica o in calore. Io suggerirei una nuova strada ovvero lo sfruttamento diretto del gas per il territorio. Nel 2013 il MISE ha emenato il DECRETO 5 dicembre, con il quale si da l'ok all'immissione di gas biometano, sia nella rete di trasporto che in quella di distribuzione, prevedento anche la rete che distribuisce il gas per l'alimentazione dei veicoli. Il decreto prevede incentivi e facilitazioni, tutto con l'unico presupposto che il biometano prodotto rispecchi le caratteristiche fissate dall'Autorita' con la delibera di cui all'art. 20, comma 2 del decreto legislativo 3 marzo 2011 n. 28. Questo farebbe abbassare ulteriormente i costi impiantistici e potrebbe dare un impulso economico al nostro territorio che potrebbe godere di gas metano prodotto localmente ad un prezzo inferiore.

Ivan Catalano

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